13 maggio 2017
Grazie ad una serie di sfortunati eventi sono riuscito a recuperare questo film che era l’unico raggiungibile rientrando a casa venti minuti alle nove con ancora cena e doccia da fare. Ringraziamo ancora il cinema Orione che si sta rivelando un’oasi felice nel deserto.
Islanda. Fusi è una montagna umana (quello lì della foto) dall’alimentazione autodidatta e rudimentale. Sebbene abbia ormai passato – male – i quaranta, vive con una madre madrona e pertanto lui è del tipo bambinissimo.
Beve il latte con le palline di cioccolata, si lava poco, gioca con le macchinine e i soldatini. Di una donna neanche l’ombra. Al lavoro lo scherzano come alle medie. Però lui non fa una piega, incassa e tiene duro nel suo angolo di mondo dove si sente escluso ma protetto dalla routine. Almeno fino all’incontro con Sjofn, una ragazza simpatica e caruccia della quale scambia la cortesia per interesse. Ma anche questa Sjofn non è che sia del tutto a casa con la testa, e in un attimo Fusi si ritrova nel mondo delle gatte da pelare.
Il film è più o meno come ce lo si può immaginare, una storia di sentimenti dove l’orco si innamora della principessa, in cui i buoni sono tutti strabuoni ed i cattivi sono proprio antipatici. Onestamente è un po’ da latte alle ginocchia, anche se la storia cerca di scartare l’ovvietà e le smielate. Ci sono alcuni momenti molto teneri dove qualcosa riesce a pungerti, ma di base si assiste di più all’umiliazione di un povero cristo che si fa zerbino nello sforzo di farsi apprezzare ed accettare dalla sua bella. Di film così ne escono di solito quattro o cinque all’anno. Ormai siamo a metà maggio, perciò se non ne avete ancora visto nessuno, e se riuscite a trovarlo, provatelo.