Persepolis

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Persepolis

21/03/2008

Marjane è una ragazza sui trenta. Dentro a un aeroporto. Ripensa alla sua vita. E alle sue radici. Alla vita prima della sua vita.

È iraniana, di Teheran, ha vissuto la rivoluzione contro lo Scià e la repressione della Repubblica Islamica. Prima con l’innocenza e l’entusiasmo di una bambina, poi con la rabbia e la caparbietà dell’adolescenza. Per metterla al sicuro dal regime, i suoi genitori la mandano a studiare a Vienna. Qui diventa adulta, tra sentimenti di orgoglio e sensi di colpa, e con la difficoltà di inserirsi in una società che la giudica come “selvaggia”.

Il film è un cartone animato con lo stile del fumetto da cui prende vita. Pulito, stilizzato, simpatico. Sa essere drammatico e duro come la repressione che soffoca la libertà di chi dalla sera alla mattina si vede costretto a cambiare registro.

Per chi legge o ha letto fumetti è sicuramente piacevole a vedersi.

Agli altri non farà sicuramente male vederlo, per ricordarsi ancora una volta che la realtà ha molte più facce di quante la televisione ci voglia mostrare.

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