Lars e una ragazza tutta sua

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Lars e una ragazza tutta sua cov or

09/01/2008

Lars ha quasi trent’anni, vive in mezzo alla neve, in un paese della Danimarca. Nel garage di suo fratello. Ha una vita normale, un lavoro, una macchina, una”casa”, ma è un po’ strano. Lars fatica ad avere rapporti con le altre persone, non sopporta il contatto fisico e vuole “essere lasciato in pace”. Si sente solo e incompreso, perché non ha una ragazza. Allora se ne compra una di plastica. Per riempire un vuoto di attenzioni che riflette in sé. e comincia a vivere in una realtà tutta sua, dove le cose vanno esattamente secondo la sua volontà. Suo fratello, sua cognata, i colleghi e tutto il paese, gli reggono il gioco. Piano piano la bambola Bianca assume un ruolo nella comunità, diventa vera, suo malgrado. Perché la gente vuole bene a Lars, perché è “un bravo ragazzo”, e contento lui, contenti tutti. Da questa premessa nasce una serie di situazioni tra il comico e il grottesco, che costringono Lars, attraverso la “vita sociale” di una bambola di gomma, ad interagire con le altre persone, col mondo esterno, quello vero, spingendolo così alla conquista di una sfera emotiva più concreta e reale.

Il film è piacevole, delicato, a tratti divertente. Non perde mai di vista il disagio di chi non si sente adatto ad un mondo che può apparire inaccessibile se non se ne intendono i meccanismi. Ovviamente ci si affeziona e si fa il tifo per il protagonista, ma una cosa che mi è piaciuta molto è stato il sottolineare le diverse solitudini dei comprimari di questa storia. Perché il mondo non è cattivo. È dura per tutti. Sentirsi esclusi ed emarginati, e reagire con rancore non è la strada corretta per uscire dalle difficoltà.

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