Joe Strummer: il futuro non è scritto

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Joe Strummer il futuro non è scritto

08/04/2008

Joe Strummer è lo pseudonimo del leader dei Clash. Il nome, forse, solo di un personaggio. Il  film ripercorre la carriera di questo personaggio. Dell’uomo che indossa questo nome, c’è dato di sapere poco. Giusto quello che si è obbligati a far sapere. Dove è nato, che mestiere facevano suo padre e sua madre. Che scuole è stato obbligato a frequentare. Sappiamo che suo fratello si è ucciso. Si potrebbe dire che da quando nasce Joe Strummer – il personaggio – non si hanno più tracce della persona.

Tra le tante testimonianze raccolte nel film, tra le migliaia di persone che l’hanno conosciuto, in pochi confessano di essere riusciti a parlare col “vero Joe”. Per questo oggi di lui si può dire tutto e il contrario di tutto.

Le sue canzoni urlano a tutti, ai poveri, agli operai, agli studenti, agli sconfitti, cercando di svegliarli dal sonno indotto da un sistema che li vuole solo consumatori.

Strummer è stato, per formazione e per indole, un nomade, un viaggiatore. Con l’immensa qualità di essere curioso, di interessarsi alle genti sconosciute ed ai loro gusti, per crescere, per migliorarsi ogni volta. E con la dote, ancor più preziosa, di condividere queste sue conquiste, proponendo a sua volta le novità che acquisiva, fossero musiche, vestiti, idee, senza filtro, lasciando che ciascuno ne traesse ispirazione o conclusioni. Questo suo ecclettismo lo ha portato più volte a cambiare posizione nella sua vita/carriera, per questo da tanti è accusato di mancare di coerenza, tanti che sentendosi traditi lo accusano di opportunismo. Magari sarà anche stato così, sicuramente era cosciente delle dicotomie che viveva e generava. Ma l’impressione che ho avuto è quella di un uomo consacrato alla sua missione di personaggio, uno per cui il fine giustifica i mezzi, tutto sommato.

E in questo il film è onesto e sincero, pur celebrandone la figura ed il mito, non rinuncia a farne affiorare difetti e bassezze.

Il ritratto di questa contraddizione vivente (vivente finché era viva… ormai è vissuta!)  è affidato ai falò, accesi ai margini delle città, attorno ai quali si siedono gli amici e le amiche, come i barboni, come gli sconfitti. La voce di Strummer accompagna il racconto dei momenti cruciali di una carriera trascinante, le immagini mischiano la fiction al giornalismo e alla vita. Il risultato è caldo e divertente. Vivo.

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