Ai Confini del Paradiso

il

Ai Confini del Paradiso

28/11/2007

Eccolo! Il film più bello dell’anno. Racconta due storie parallele che più parallele non si può. Nella prima, uno strano contratto tra un signore turco che vive in Germania ed una puttana. Nella seconda una ragazza tedesca se ne va in Turchia alla ricerca di una sua amica terrorista. Due storie, padri e figli, madri e figlie, coincidenze, drammi, vita. Tra Istanbul e Brema, chi va e chi viene.

La si potrebbe anche raccontare così, ma è solo una delle infinite sfaccettature di questa vicenda. Così come infinite sono le “coincidenze”, le cose incredibili che succedono tutti i giorni. Le vite che si cercano e che si sfiorano. Occasioni perdute e colpi di “fortuna”. E sopra tutto, le emozioni ed i sentimenti, indipendenti dalle condizioni in cui nascono e crescono.

Porca miseria se m’è piaciuto! Per tutto il tempo una sensazione di suspence che ti entusiasma e ti coinvolge. Da tempo non mi sentivo così preso da un film. A fare il tifo, a sperare, a voler dare una mano. Per chi, come me affezionato al sincretismo junghiano, è convinto che le cose non capitino per caso, un film che non si farà dimenticare.

Tecnicamente il film è perfetto. Ogni cosa è curatissima, la trama funziona alla perfezione ed il racconto ti sorprende per i tempi precisi. Come in una sinfonia riuscita, niente è fuori posizione, la sensazione di armonia ti raggiunge presto e ti rimane a fianco fino alla fine. Che sfuma, nel mare. Negli occhi dei figli che guardano avanti. Perché queste storie, questa storia, non può finire.

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