Capitolo primo: La copula.
In seguito ad un incontro fortuito, un giovane studente ed una trentenne bella quanto misteriosa, intrecciano una relazione basata sullo scambio tra le letture suadenti di lui a lei, palesemente analfabeta, e le attenzioni molto carnali di lei a lui, ovviamente coinvolto e travolto nei sensi da quest’enigma biondo che, inevitabilmente sparisce nel mistero.
Capitolo secondo: Il processo.
Passano gli anni ed il giovane Michael, avviato agli studi di legge, affronta da osservatore il processo a sei donne, ex-sorveglianti ad Auschwitz, accusate di aver lasciato bruciare decine di donne ebree durante un incendio ai tempi della guerra. La più indifesa e la più debole delle sei è proprio Hanna, l’amante mai dimenticata degli anni della giovinezza. Priva della malizia e della cattiveria per continuare a mentire, la donna ammette le proprie responsabilità ma, per non saper né leggere né scrivere, riesce ad aggravare ulteriormente la sua posizione rifiutandosi di svelare la sua incapacità.
Nell’opportunità di poter intervenire in favore della donna, Michael fa un passo indietro, trattenuto un po’ dal rispetto per la volontà dell’amica, e un po’ per il sentimento di ostilità che prova per chi l’ha sedotto e abbandonato, celandogli oltretutto un segreto ed un crimine così aberrante.
Capitolo terzo: La condanna
Riconosciuta colpevole di omicidio, Hanna viene così condannata al carcere a vita, a differenza delle colleghe che si vedono combinare una pena minima per favoreggiamento. Questa parte finale del film racconta gli anni dell’espiazione delle colpe di gioventù. Della solitudine di Anna, incapace di provare rimorso per la sua colpa, e dell’angustia di Michael, che incalzato dal rimpianto per la sua condotta inerte, registra le proprie letture su audiocassette che invia alla reclusa. I due perpetuano in questo modo un rapporto delicato e fragile, che riesce comunque a scuotere Hanna dalla sua apatia e la convince ad imparare a leggere e scrivere.
Tre capitoli troppo composti e troppo separati, per un lavoro che non riesce a trovare una propria identità ed un proprio sapore. Appesantito da una recitazione compassata e da un tema non certo sbarazzino, The Reader è un film che difficilmente entusiasma, lasciando più che altro perplessità e domande. Se certe scene possono arrivare a commuovere, sfugge il senso generale del racconto.
Un film che può piacere o meno, ma del quale il giorno dopo non rimane traccia.