È un film di gangster, che racconta l’ultimo anno di fughe della rockstar della rapina, John Dillinger, divenuto celebre come Nemico Pubblico numero uno. Tra evasioni roccambolesche, rapidi colpacci, fragorose sparatorie, Micheal Mann indaga la psiche del bandito gentile, che nella Chicago degli
anni trenta conquista i favori delle masse colpendo le banche (principali indiziate della crisi del ventinove) e sfidando spavaldo le forze dell’ordine che arrancano nel tentativo di acciuffarlo. Proprio in
quest’affanno, il governo è costretto a varare leggi ad hoc ed a investire sul progetto della neonata FBI di J.E. Hoover. Grazie all’impiego di queste nuove risorse e dei nuovi metodi caldeggiati dall’agente Purvis, i federali riescono a fare terra bruciata attorno a Dillinger, che finisce per trovarsi braccato ed in fuga fino ad una conclusione divenuta Storia.
Durante la visione non riuscivo a non pensare a Heat – La Sfida, film del novantadue con DeNiro e Pacino che giocano a guardia e ladri. Anche in quel caso forte caratterizzazione psicologica e rapina clamorosa con mega sparatoria da storia del cinema. La pasta è quella.
Forse questo film è meno potente, ma l’attenzione ed il pathos sanno restare alti nonostante le due ore e mezza della pellicola. Le atmosfere anni trenta, la colonna sonora, i mitra e le macchine, immergono lo
spettatore nell’epopea dei grandi gangster, ultimi bagliori di un’America nata nel selvaggio West. Le riprese strette, realizzate con lo stile della diretta televisiva, entrano nel quotidiano dei personaggi e attualizzano le drammatiche vicende di individui braccati e in fuga. Ha in sé un’aura di romanticismo, come tutti i film del genere, e qualcosa di epico, nello sfidare la legge rimanendo fedeli ai propri valori. Ma il pregio migliore di questa pellicola è forse quello di non eccedere in questi aspetti, che – cronache alla mano – avrebbero potuto essere sfruttati molto di più. Micheal Mann preferisce raccontare la sua versione di una storia importante, la vita eccitante di un uomo deciso ad accettare il suo destino
fino in fondo. Amen.