Aquarius

il

aquarius (2)

4 dicembre 2016 ·

Clara è una bella donna sui cinquanta, benestante, ancora fascinosa e molto tosta. Abita a Recife, in Brasile, in uno stabile in riva al mare che un’impresa edile vorrebbe demolire per il solito progetto di gentrificazione. La ditta ha ormai acquisito tutti gli appartamenti e l’ultima persona da convincere è proprio Clara, che non è intenzionata a mollare.
Come l’oceano sul bagnasciuga, il film è un continuo andare e venire tra il dentro: la vita intima di Clara, i suoi sogni, le sue passioni, il suo spirito indomito, ed il fuori: i suoi affetti e le sue conoscenze, tutte quelle persone che le stanno intorno, a volte amiche e a volte ostili.
La cinepresa segue questo altalenarsi delle prospettive con zoom improvvisi e sinuosi piani sequenza che trascinano lo spettatore dal mare alla strada alla camera da letto di Clara in un unico movimento, lasciandolo disorientato e conquistato dalla mano ferma di una regia risoluta e consapevole.
La vicenda privata della protagonista è raccontata partendo dalla sua gioventù in un momento familiare che servirà da contrappunto per evidenziare quanto la società e la famiglia brasiliana siano state deformate e svuotate di quel senso di comunità che ne ha fatto la forza anche negli anni duri della dittatura.
Il film è pervaso da una sensualità calda che trasferisce vita e passione alla posizione di Clara, accrescendo il peso specifico della sua resistenza al progetto imprenditoriale ed alle tante e inaspettate interferenze che la minacciano.
Come in un thriller, al pari della sensualità, la tensione è una costante per tutto il film, concretizzando efficacemente il logorante conflitto tra un capitalismo sempre più aggressivo e travolgente e le piccole comunità che, rifiutando di lasciarsi assimilare, ne vengono travolte.
il film è proprio bello, capace di commuovere sinceramente attraverso spaccati di normalissima quotidianità che restituiscono un’umanità viva e totale.
Unico piccolo appunto, risulta forse troppo lungo, due ore e un quarto di racconto si fanno sentire e magari si sarebbe potuta asciugare un po’ la parte finale.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...