20 settembre 2016 ·
Ecco qua, dopo un paio di film che veramente non se ne poteva più, Cristian Mungiu riesce a girare un film asciutto ma gradevole, che almeno si riesce a guardare senza sentirsi stringere lo stomaco.
(o almeno non più di tanto, giusto una toccatina per sentire che ce l’abbiamo ancora uno stomaco)
Un padre e una figlia dunque, ma ci sono anche una madre e dei poliziotti ed un moroso ed altri personaggi tutti ormai persi perduti nel labirinto di corruzione che è da tempo diventato la famigerata cifra dell’odierna società rumena. (famigerata almeno per quelli di noi che ancora insistono a leggere il giornale)
Questo non è un film bello come l’ultimo Ken Loach ma non è neanche disperato come Leviathan. (sempre restando in tema di Cannes). Girando attorno ad una brutta gatta da pelare, si raccontano una storia ed un mondo in modo bello asciutto, lasciando alla sensibilità dello spettatore la possibilità di vederci la disperazione piuttosto che il grottesco piuttosto che venature a volte quasi ironiche (ovviamente sempre parlandone da rumeno).
Bella anche la locandina un po’ alla Jules e Jim che però non c’entra un cavolo.
Se vi capita guardatelo perché adesso è così in romania ma se portate pazienza un pochettino…